Sempre più veg!
Vegetariani e vegani? Ultimamente sembra quasi una moda, direbbe la mia nonna che, nata nel 1930 a Pola, in Istria, ha vissuto sulla sua pelle l’esodo dalla sua terra natia e i disagi conseguenti alla guerra. La carne allora era un bene di consumo da ricchi e quindi in pochi avevano la possibilità di comprarla e mangiarla. Anche per questo forse, successivamente, la carne ha mantenuto la sua posizione privilegiata nella dieta, essendo considerata da molti, ancora oggi, indispensabile.
Molti altri invece non la vedevano così, né ai tempi antichi di Pitagora, considerato il capostipite, almeno per l’Occidente, della dieta priva di carne, né se pensiamo a Leonardo Da Vinci che rifiutò sempre, pubblicamente, i piatti di carne che gli venivano offerti dai nobili.
Tornando a tempi più recenti, si può citare Carl Lewis, probabilmente il più grande velocista che si sia mai visto. E meritano una menzione anche Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice scientifica e Umberto Veronesi, oncologo di fama mondiale. Da questi pochi nomi, rappresentativi naturalmente non tanto del numero dei vegetariani nel mondo, quanto dei settori di loro appartenenza, si evince che il fenomeno dell’alimentazione priva di carne non ha confini: è ampiamente diffuso nello sport, ha un forte sviluppo in ambito scientifico e pone infine, per tutti, una grande riflessione sul piano etico: perché l’alimentazione deve comportare necessariamente la morte di un altro essere vivente?
Quanti sono i vegetariani e i vegani? I dati più recenti (qui la fonte) dicono che in Italia sono poco meno del 10% della popolazione, mentre il dato europeo è raddoppiato in quattro anni.
La Dott.ssa Gabriella Errico, ambientalista, Medico membro di ISDE (Società Internazionale Medici per l’Ambiente), nutrizionista vegetariana e Vicepresidente della Società Scientifica O.S.A. (Oltre la Sperimentazione Animale) sostiene in un suo articolo, con dati alla mano, che l’alimentazione veg si rivela particolarmente sana: “Tutti questi studi hanno reclutato prevalentemente adulti ed hanno dimostrato l’azione protettiva dell’alimentazione vegetariana nei confronti delle seguenti gravi ed invalidanti patologie degenerative, ad eccezione di ciò che riguarda l’Osteoporosi per la quale attualmente il consenso non è univoco: Cardiopatia ischemica, Obesità, Diabete Mellito, Ipertensione arteriosa, Osteoporosi, Neoplasie”.
Anche l’impatto ambientale sembra essere importante: “Si calcola che per produrre solo 5 Kg di carne bovina serva la stessa quantità di acqua consumata da una famiglia media in un anno e che le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dal grano sono pari a 2,2 contro un valore medio di 25 per i cibi d’origine animale”.
I dati sono molti e per chi desidera farlo, è possibile approfondire il tema, attraverso studi e ricerche scientifiche che possano rappresentare quanto più possibile dei dati oggettivi.
Al di là della sostenibilità che rimane un punto cardine, rimane comunque la questione etica degli allevamenti intensivi e dello sfruttamento e uccisione di più di 60 miliardi di capi di bestiame per una causa che, a quanto pare, non sembra essere strettamente necessaria. Anzi.
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lunedì 30 Dicembre 2024