EmozIOni
Leggere è il mio hobby preferito e nel tempo ho sviluppato una teoria a riguardo.
Ci sono libri adatti all’estate, altri, più impegnativi, per il freddo invernale.
Non porterei sotto l’ombrellone Dostoevskij, King o Stendhal ma le parole di Bukowski, Culicchia o Benni, più resistenti all’afa e alla salsedine.
Capita, poi, di rimanere in spiaggia e di ritrovarsi con riviste tipo Dove? Quando? Come? Perché?
Sfogliandole, ho letto che uomini e donne tradiscono il proprio partner perché cercano emozioni nuove, alcuni adolescenti danno la caccia ai barboni per divertirsi, altri stuprano coetanee perché annoiati. Poi ci sono taccheggi, video osceni sui social network, monumenti deturpati e animali torturati.
Il comune denominatore? La ricerca dell’adrenalina, dell’eccitazione.
Riviste che riportano immagini e interviste dei “protagonisti”che senza imbarazzo o pudore raccontano e ammettono le loro azioni con una naturalezza imbarazzante.
Mi sorge, a questo punto, lo stesso dubbio di Massimo Gramellini:«Ci si può emozionare di un capolavoro della natura o della cultura, senza per forza esserne protagonisti?»
Sembra che l’unico modo di provare sensazioni sia quello di essere al centro della scena, spettacolarizzando se stessi, senza soffermarsi a pensare se un gesto possa ledere qualcuno.
Alcuni arrivano a ridicolizzarsi, altri a perdere la propria dignità personale, altri ancora il proprio futuro o la libertà.
Dove è finita l’emozione della contemplazione?
Godere della bellezza di un paesaggio durante un’escursione in montagna, intenerirsi di fronte ad un’opera d’arte o nella lettura dei versi di scrittori e poeti, gioire di un cielo stellato o commuoversi per un abbraccio.
L’invito è coltivare il gusto dell’estetica, fare un passo indietro e osservare quello che ci circonda con saggezza e umiltà, senza tendere a sentirsi per forza qualcosa o qualcuno, ma parte di qualcosa di più grande che si chiama cosmo e umanità.
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giovedì 26 Dicembre 2024