La straordinaria storia dei vaccini
Visitare la National Portrait Gallery di Londra è una di quelle esperienze che, almeno una volta nella vita, va fatta. Fra i vari ritratti esposti nella pinacoteca, potrebbe attrarre la vostra attenzione quello di Edward Jenner, che siede pensieroso nel suo ufficio. Accanto al padre dell’immunizzazione, un libro che ritrae un esemplare di bovino, animale studiato dal medico britannico per produrre i primi vaccini della storia. La storia dei vaccini, tuttavia, non prese avvio grazie a Jenner ma piuttosto grazie alla scrittrice Lady Mary Wortley Montagu, la quale venne a conoscenza d’un particolare metodo di protezione dal vaiolo «che consisteva nell’inoculare, nel soggetto da immunizzare, del materiale prelevato da lesioni vaiolose o dalle croste di pazienti non gravi», scoperto durante uno dei suoi innumerevoli viaggi. Per lungo tempo e con scarsi risultati tale pratica, chiamata variolizzazione, venne impiegata nella lotta contro il vaiolo e fu proprio quest’ultima a spingere Jenner a studiare più a fondo la malattia.
I suoi studi partirono infatti dall’osservazione delle mani di alcune lattaie tra cui Sarah Nelmes, che era stata infettata dalla sua mucca Blossom, malata di vaiolo ovino (che produceva eruzioni cutanee simili a quelle prodotte dal vaiolo umano). Il medico britannico presto comprese che le mungitrici guarite da vaiolo ovino non si ammalavano di vaiolo comune e divenivano quindi immuni a tutte le varianti del virus. Jenner elaborò così, finalmente, il primo vaccino della storia, che consisteva nell’iniettare vaiolo ovino in persone sane per renderle immuni, proteggendole da una spaventosa epidemia. Il suo primo volontario fu il giovanissimo James Phipps, un bambino di soli otto anni.
Le ricerche di Edward Jenner posero le basi per lo studio di molte altre malattie infettive e contribuirono allo sviluppo dell’immunologia nel corso del XIX secolo.
Sebbene i primi tentativi di immunizzazione contro malattie come morbillo e tubercolosi non diedero i risultati attesi, dopo la metà dell’Ottocento si iniziarono a raggiungere importanti traguardi grazie agli studi di medici come Robert Koch ed il biologo Louis Pasteur, fondatore della microbiologia e primo studioso a creare un vaccino in laboratorio.
Difterite, tubercolosi, rabbia, poliomelite, meningite e rotavirus sono, oggi, solo alcune delle patologie sconfitte grazie all’introduzione dei vaccini (dietro ad ognuno dei quali si cela una storia di brillante investigazione, sforzi e perseveranza). La dedizione impiegata da scienziati e studiosi negli anni è probabilmente quella stessa tenacia che caratterizzò Edward Jenner, descritto da fonti storiche come gran osservatore e uomo appassionato, impresso per sempre su tela dal pittore James Northcote. Nel ritratto del 1803, lo studioso di Berkeley appare seduto vicino al suo scrittoio mentre impugna una piuma nella mano destra. Molto probabilmente, mai avrebbe pensato che nel 1979 l’OMS avrebbe dichiarato il vaiolo come malattia finalmente eradicata.
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sabato 21 Dicembre 2024