Gli States e il (nuovo) proibizionismo letterario

Ray Bradbury scriveva negli anni ’50, sulla scia dell’inquisizione statunitense successiva alla seconda Red Scare, di roghi di libri e di pochi rimasti a tramandare il contenuto di questi misteriosi artefatti, ormai messi al bando e non accessibili, pena il “fuoco”.

Il 2022 è iniziato proprio “così”: all’insegna di una caccia alle streghe legata al mondo della letteratura nelle scuole. Il Texas si era già messo in luce negli ultimi mesi del 2021 con il tentativo di mettere all’indice ben 330 libri, il tutto in soli quattro mesi, di fronte ai 156 dell’intero 2020. Il genere dei libri è perlopiù di stampo progressista e spesso legato ai diritti civili, che secondo gli attivisti per la censura non sarebbero congrui per un sistema scolastico “sano”.

Il Tennessee non sembrerebbe essere da meno, con la messa al bando in una scuola del graphic novel “Maus”, del premio Pulitzer Art Spiegelman. Sicuramente è stato un colpo basso, giustificato dai contenuti “troppo duri per dei ragazzi di quell’età”. Lo stesso Spiegelman, armatosi di coraggio ed un velo – nemmeno troppo sottile – di ironia, ha definito il tutto “orwelliano”, scherzando poi sul fatto che “magari avrebbero voluto insegnare l’Olocausto in maniera più carina”.

L’evento clou di questi giorni è stato però il rogo di libri – un effettivo falò – con tanto di diretta live su Facebook, ad opera di un pastore di Nashville. Le opere accusate di avere un influsso demoniaco erano i libri della collana di Harry Potter, frutto della penna della controversa J.K. Rowling, e quelli della collana di Twilight, della scrittrice Stephenie Meyer.

Ebbene sì, il pastore Greg Locke ha arringato la folla avvisandoli dei rischi che questi libri portano con sé, gettandone, e incentivando i presenti a gettarne, copie nelle fiamme.

Ma proprio come in Fahrenheit 451 la speranza non è persa: secondo quanto riportato da un fotografo presente sul posto – Tyler Salinas – un uomo avrebbe fatto contropropaganda consegnando copie del romanzo citato poco sopra e anche alcune del libro “più odiato” dal mondo dei fondamentalisti cristiani: “L’origine della specie”, di Charles Darwin, alla base della teoria evoluzionistica.

La censura si sta diffondendo anche in altri stati come Wyoming, Utah e Kansas, dove però sono stati a rischio, negli ultimi tempi, anche libri per bambini legati a Rosa Parks e Martin Luther King, prontamente messi in salvo grazie a proteste studentesche.

La campagna proibizionista non è legata solo a libri di stampo progressista, alcuni classici come “Il buio oltre la siepe”, di Harper Lee, o “Uomini e topi” di John Stenbeick, sono finiti nel mirino di movimenti radicali di tutt’altro taglio.

“Non serve bruciare i libri per distruggere una cultura. Basta solo che la gente smetta di leggerli”, diceva Bradbury nelle pagine di quel libro che deve essere oggi più che un monito: deve essere una sveglia, un grido di aiuto.

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sabato 21 Dicembre 2024