Giovani e social, tra comunicazione e salute mentale
In pochi anni è cambiato tutto: molti bambini e ragazzi, per vedere i propri amici, non escono più, ma semplicemente chattano, oppure giocano online, vedendosi raramente di persona. È la nuova frontiera della socialità, quella che ha come necessità primaria la connessione a internet, senza la quale le distanze paiono irraggiungibili e le strade per la comunicazione impraticabili.
Anche nei paesi piccoli, dove uscire sulla strada con le biciclette e fare una passeggiata al parco è semplice, i ragazzi generalmente preferiscono utilizzare i cellulari, per mantenere i contatti tra di loro.
Possiamo davvero sostenere che i social hanno sostituito la presenza vera e propria delle persone nella nostra vita? Questo, infatti, è una riflessione che si estende non soltanto ai giovani, ma a tutte le età, dal momento che anche gli adulti utilizzano in maniera massiva i social network.
Gli esperti sostengono che esistono diversi pericoli connessi all’utilizzo indiscriminato dei social:
Il tempo: i dispositivi come cellulari, televisioni e pc riescono a catturare l’attenzione totale dell’utente e spesso passano diverse ore, prima di rendersi conto di quanto tempo sia stato effettivamente speso.
Quasi un adolescente su tre riferisce, inoltre, di utilizzare gli smartphone fino a mezzanotte o più tardi, e la maggior parte utilizza i social media proprio in quella fascia di tempo, diminuendo così le ore di sonno e causando dei danni importanti nell’equilibrio psico fisico.
Dipendenza: Nello studio “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z” realizzato dal Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità Comunicato Stampa N°23/2023 Dal cibo ai social, quasi 2 milioni di adolescenti della ‘Generazione Z’ a rischio dipendenze comportamentali – ISS è emerso che il 2,5% del campione presenta caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza dai social (circa 99.600 studenti), percentuale che nel genere femminile raggiunge il 3,1% nelle studentesse di 11-13 anni e sale al 5,1% nelle studentesse di 14-17 anni.
Gli studenti a rischio nella popolazione 11-13 anni hanno 10 volte in più di probabilità di avere una ansia sociale grave o molto grave e 5,5 volte in più di presentare un carattere di alta impulsività.
Immagine sfalsata: come si legge in un articolo del Sole24Ore Giovani e social media, quando il costo della bellezza può diventare pericoloso – ilSole24ORE “Basti pensare che la maggior parte dei giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni viene esposta a 5 contenuti su 10 che incoraggiano la perdita di peso e a 6 su 10 che mostrano corpi perfetti e irrealistici”.
Questi dati spiegano l’aumento dei problemi con il cibo. Il rischio di food addiction coinvolge 1.152.000 studenti circa tra gli 11 e i 17 anni, di cui più di 750.000 sono femmine (271.773 delle scuole medie e 485.413 delle superiori). il 13,1% (circa 523.000 studenti) presenta un rischio lieve; il 6,4% (circa 256.000 studenti) un rischio moderato; il 9,3% (più di 373.000 studenti) presenta un rischio grave.
Fake News: Come si fa a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, nell’era dei social, di Photoshop e dell’informazione manipolabile? Le fonti. Bisogna verificare le fonti e verificare che siano attendibili. Anche se non è facile, nell’era in cui anche il giornalismo talvolta cerca di mistificare i fatti poco graditi alla politica.
Quello che è certo è che non tutto è negativo. Accanto agli influencer che fanno sembrare che la vita sia sempre perfetta, c’è anche chi si batte per dare una dimensione reale ai social, per lanciare messaggi inclusivi e per fare informazione seria. L’importante è non fermarsi mai davanti alle apparenze, ma cercare di approfondire, scavare e non accontentarsi mai delle risposte troppo facili.
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giovedì 21 Novembre 2024