Giovani e lavoro: Tommaso e il suo “Terzo Tempo”

Tommaso Valzolgher è un ragazzo pieno di voglia di fare. Ha 35 anni e gestisce un bar dal 2014. È laureato in Servizi Sociali e, dopo aver frequentato un master e vissuto diverse esperienze professionali, ha deciso di prendere in gestione, assieme al padre, il bar “Terzo Tempo” a Villazzano. L’abbiamo incontrato per farci raccontare la sua esperienza professionale da quando ha deciso di iniziare la sua nuova “avventura” fino ad oggi,  periodo non certo facile per i lavoratori del suo ambito.

Hai una laurea in Scienze Sociali, da dove è nata la decisione di aprire un bar?

«Inizialmente faticavo a trovare un impiego nel mio ambito che mi garantisse reali opportunità di crescita professionale e continuità, poi mi si è presentata quest’ opportunità e, insieme a mio padre, abbiamo pensato che potesse essere il momento giusto per iniziare una nuova attività. Avevo già avuto esperienze nel settore: a 15 anni avevo fatto la mia prima stagione e, negli anni dell’Università, ho lavorato di sera o nei weekend in alcuni bar del centro. Ero consapevole che gestire un’attività tutta mia mi avrebbe richiesto ulteriori competenze tra cui la fatturazione, la gestione del personale e tutto quello che ruota attorno a questo lavoro»

Quali sono gli aspetti più difficili che ti sei trovato a dover affrontare?

«Sicuramente gli orari, dal momento che siamo aperti sette giorni su sette e, essendo un locale a gestione famigliare, spesso si corre il rischio di “portare” il lavoro anche a casa. A volte la pressione è tanta, soprattutto a livello psicologico, dal momento ci si trova a gestire molteplici “preoccupazioni”: dai tanti aspetti burocratici a cui è d’obbligo prestare attenzione, alle varie scadenze, la contabilità e tanto altro.»

Come stai vivendo la situazione attuale?

«La preoccupazione a livello economico non si può nascondere. Qualche aiuto c’è stato, ma non lavoriamo a pieno ritmo da molto tempo. Gli introiti maggiori erano garantiti dall’apertura serale ed ora, con il coprifuoco, sicuramente siamo stati penalizzati. Per quanto mi riguarda sono una persona ottimista e paziente e sono convinto che focalizzarsi sulle difficoltà e sui rischi di certo non aiuta: credo che quando tutto questo sarà finito la gente avrà ancora più voglia di vivere. Bisogna cercare il lato positivo per andare avanti nel migliore dei modi quindi, partendo da questo concetto, ora provo ad apprezzare il tempo libero che altrimenti non avrei.»

La domanda a questo punto è di rito: se un giovane desiderasse aprire un bar, avresti qualche consiglio da dargli?

«Pensaci bene perché è un lavoro impegnativo, ma dà anche tante soddisfazioni. Ci vuole forza di spirito e costante voglia di “metterci del tuo”. È un lavoro in cui si impara molto, in cui si può crescere tantissimo a livello personale e, soprattutto, avere la possibilità di conoscere molte persone. Insomma, gestire un bar ti dà la possibilità di mettere alla prova le tue competenze a 360°.»

Dopo aver ascoltato la testimonianza di Tommaso, non ci resta che augurare a lui e a tutte le persone attive nel suo settore il meglio, sperando di poter tornare presto alla normalità.

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venerdì 14 Marzo 2025