Giovani e lavoro: Andrea Diani, conduttore radiofonico e formatore
Andrea Diani è un giovane conduttore radiofonico della radio veronese RCS Radio. Studia Lettere e Scienze della Comunicazione all’Università di Verona, dove sviluppa fin da subito la sua passione per la radiofonia e, assieme ad altri studenti, fonda Fuori Aula Network, radio universitaria veronese. Dal suo racconto si percepisce come la radio, apparentemente aperta “a pochi”, offra opportunità a chi vuole inserirsi in questo mondo, mettendosi in gioco per divulgare conoscenza.
Andrea, come hai cominciato a lavorare in radio?
Ai tempi dell’università ho fondato, assieme ad altre persone, la radio universitaria di Verona, Fuori Aula Network. È un progetto nato “dal basso”: da studenti, abbiamo fondato questa radio per poter acquisire più conoscenze sulle dinamiche della radiofonia. Con il passare degli anni, questo progetto è diventato un laboratorio. Così, per me, la radio è diventata un lavoro. Il mio compito era formare gli studenti universitari a lavorare in radio. Poi, a causa della pandemia, l’università e tutte le sue attività si sono fermate.
E ora di cosa ti occupi?
Da circa un anno e mezzo ho iniziato a collaborare con una radio locale veronese – Radio RCS. Inizialmente mi occupavo della radiocronaca sportiva del calcio dilettante, poi mi sono occupato di attualità, con una serie di Speciali e un Giornale-Radio.
Quindi quando hai cominciato a lavorare come conduttore radiofonico avevi già esperienza in radio. Chi ha esperienza solo in altri settori giornalistici ha la possibilità di inserirsi in questo ambito?
Assolutamente sì, soprattutto oggi, che la comunicazione è sempre più trasversale. Spesso siamo portati a pensare che ci sia solo un tipo di giornalismo, ma non è così: il giornalismo è scritto, radiofonico, televisivo. Ogni esperienza giornalistica, intesa come canale di comunicazione o tematica approfondita, è utile per lavorare in radio.
Cosa consiglieresti di fare ad un giovane che vuole intraprendere il lavoro del conduttore radiofonico?
Mettersi in gioco il prima possibile, essere disponibili, versatili e fare molta pratica (anche da soli). Io, ad esempio, lavoro come conduttore del mio programma, ma mi occupo anche della raccolta e stesura delle notizie, della gestione tecnica durante la diretta e dei social network. È molto importante avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere. Chi vuole lavorare in una radio nazionale dovrebbe, prima di tutto, verificare di averne la predisposizione (non tutti ce l’hanno!). Chi, invece, desidera semplicemente divulgare le proprie conoscenze su una passione, dovrebbe approfondire tale tematica e imparare a trasmetterla in modo efficacie. Ma, soprattutto, è indispensabile avere un messaggio valido. Al giorno d’oggi, internet e i social network hanno aperto la possibilità a tutti di comunicare, anche a chi non ha nulla di interessante da dire. Ciò è un bene, ma la radio ha delle esigenze che i social non hanno. Ovviamente, di questo bisogna tenerne conto!
Approfondimenti
Twitter:
giovedì 21 Novembre 2024