Come si diventa arbitri? Una chiacchierata con Jacopo Ricci
Jacopo Ricci ha 21 anni ed è arbitro di calcio. Da poco è diventato arbitro di Eccellenza e noi con curiosità lo abbiamo intervistato per capire come ha fatto a raggiungere questo suo grande obiettivo.
Quando hai deciso di intraprendere questa strada?
Tutto è iniziato nel 2017 a scuola durante un’assemblea d’istituto. C’era un incontro tenuto da alcuni arbitri che parlavano di questa attività. Incuriosito mi sono iscritto al corso e, dopo circa 3 mesi (gennaio 2018), sono diventato ufficialmente arbitro.
Come mai ti sei appassionato? Cosa ti ha spinto a diventare arbitro?
Sicuramente la passione per il calcio (ho praticato questo sport per 6 anni), la voglia di portare giustizia e soprattutto la voglia di mettermi in gioco.
Come si diventa arbitro?
Per diventare arbitro bisogna sostenere un test scritto che tratta temi regolamentari e successivamente superare un test atletico. Superati questi test si iniziano a ricevere le designazioni, ovvero inviti tramite email ad arbitrare le partite. Il momento della designazione è un momento “sacro”: scopri dove dovrai andare nel week-end e con chi. E’ emozionante pensare che puoi arbitrare la miglior partita della settimana o della stagione.
Come si fa carriera?
Per fare carriera ci vuole tanta passione, sacrificio e tempo. Ogni arbitro deve arbitrare in tutte le categorie: a differenza dei calciatori che possono passare dalla serie D alla A direttamente, gli arbitri devono fare esperienza gradualmente senza saltare nessuna categoria. Per passare alla categoria successiva gli arbitri vengono visionati dagli osservatori o organi tecnici i quali, a fine partita, danno un giudizio ed un voto alla prestazione. La media finale dei voti porta ad una classifica dove i primi passano alla categoria superiore.
Ora in che categoria arbitri?
Da poco sono diventato arbitro di Eccellenza e questo mi ha riempito di gioia: è il coronamento di un piccolo sogno, anche se il vero obiettivo è quello di riuscire a scalare altre categorie il prima possibile. Sicuramente ci vorrà passione, fatica, allenamento e soprattutto un continuo prendere spunto e consigli da osservatori e colleghi più esperti. Questo sport se preso seriamente richiede molto tempo e un grande impegno durante il weekend, ma dà grandi soddisfazioni. Consiglio di provare, non costa nulla: lo sport e in particolare l’arbitraggio per me è libertà e serenità, quando sono in campo mi sento felice e appagato. Portate sempre avanti i vostri sogni!
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sabato 15 Marzo 2025