Banda Biscotti e i dolci dal carcere

Tra gli stand della Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento – svoltasi dal 21 al 23 ottobre – ci siamo imbattuti in uno stand che offriva assaggi di golosi biscotti. Incuriositi, ci siamo avvicinati, anche attratti dal nome Banda Biscotti, che ci ha subito ricordato la famosa Banda Bassotti, tra i personaggi del mondo a fumetti di Paperino.

Banda Biscotti, infatti, è un gioco di parole che vuole rimandare a quello che è l’obiettivo della realtà che presentava lo stand in fiera, nella sezione dedicata all’economia carceraria, ossia un laboratorio di pasticceria che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone provenienti dalla casa circondariale della città di Verbania, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore.

Abbiamo avuto l’occasione di fare qualche domanda ad Alice Brignone, responsabile del progetto. La giovane ci racconta che ha cominciato ad occuparsi di Banda Biscotti tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, quasi per caso, mentre cercava un’occupazione dopo essere rientrata nella sua città natale dalla Tanzania, dove stava partecipando a un progetto che promuoveva lo sviluppo sostenibile ed economico tra le comunità Masai.

Ma cos’è, nel concreto, Banda Biscotti? Si tratta di un laboratorio di produzione di pasticceria secca biologica di alta qualità” che utilizza materie prime provenienti da filiere virtuose, ingredienti di origine biologica certificata, scelti con cura e attenzione. “Qui vengono impiegate, a seconda dei periodi, dalle tre alle sei persone in condizioni di detenzione o istituzione penale esterna, ossia in detenzione domiciliare o in misura alternativa, come in affidamento ai servizi sociali” spiega Alice. Ci viene quindi spontaneo riflettere sulle difficoltà che può presentare un mestiere come questo, la giovane è molto chiara: “Giostrare la sostenibilità economica di quella che è a tutti gli effetti un’impresa sociale non è facile, come non lo è lavorare con persone che presentano fragilità. Chi lavora con noi non sempre conosce l’italiano, talvolta non è propriamente alfabetizzato, e non è comunque professionista del settore; pertanto, è spesso complesso riuscire a rispettare le tempistiche, rimanere sostenibili sul mercato e andare incontro agli ordini con puntualità”.

Si tratta di un lavoro “di grande artigianalità ma anche di grande cura” che offre anche molte soddisfazioni, tra cui “Vedere le persone che crescono, non solo dal punto di vista professionale, ma anche nell’ambito delle responsabilità”. Alice esprime poi un pensiero proveniente dalla squadra che lavora al progetto: “Secondo noi la cosa importante di questo lavoro è abituare, o meglio ri-abituare le persone alla quotidianità lavorativa, fatta di obiettivi da rispettare e responsabilità da prendersi, poiché queste cose in carcere non avvengono”.

L’ultima domanda per Alice riguarda l’importanza di partecipare a fiere come quella in cui ci siamo incontrate: “I momenti come questo per noi sono importantissimi, innanzitutto dal punto di vista economico, poiché sono un grande veicolo di vendite. Poi sono uno strumento fondamentale per raggiungere un ampio pubblico e raccontare quello che è il nostro progetto”.

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giovedì 26 Dicembre 2024