Apicoltura per passione e professione: l’intervista a Christian Martinello

Christian Martinello è un giovanissimo apicoltore trentino che dai suoi 15 anni si è appassionato a questo mondo, fino a farlo diventare la sua professione.

Christian ha 29 anni e nonostante la sua giovane età è un apicoltore professionista. Ha frequentato la scuola agraria a San Michele all’Adige, poi ha avuto l’opportunità di trascorrere quattro anni alla Fondazione Edmund Mach e di viaggiare in Nuova Zelanda e in Africa, dove ha vissuto le diverse esperienze e i metodi dell’apicoltura locale.

Dal 2021 ha avviato formalmente quella che oggi è la sua attività. Da subito si è appoggiato all’Associazione apicoltori Valsugana Lagorai, realtà incontrata già all’età di 15 anni: “qui ho trovato un ambiente di straordinaria ricchezza culturale, con un dialogo continuo tra le generazioni, molta formazione e persone capaci di passare il testimone e lasciare lo spazio ai giovani apicoltori” sottolinea Christian.

Infatti, se una volta essere apicoltore significava detenere dei segreti del mestiere che venivano gelosamente custoditi e tramandati solo in famiglia, oggi, grazie anche a questa Associazione, non è più così. L’apicoltura ha subito una grandissima evoluzione nel corso del tempo ed è per questo che adesso è fondamentale mantenere dei tavoli di lavoro tra tutti i professionisti del settore, per fare rete e confrontarsi.

Proprio dallo studio e dal confronto parte, infatti, l’esperienza di Christian che, in Africa, ha visto un modo di produrre il miele vicino a quello che un tempo facevano i cacciatori di miele, distruggendo gli alveari.

Anche dalla Nuova Zelanda Christian ci racconta qualche curioso aneddoto. Lì le api sono state importate e la stagione produttiva del miele dura solamente quattro o sei settimane. Nonostante questo, il miele in Nuova Zelanda è un grandissimo business, visto che si produce solamente lì il miele di manuka che ha proprietà antibiotiche certificate che può arrivare a costare fino a trecento dollari al kilo. Si può parlare per quest’area geografica di apicoltura industrializzata che tende a sfruttare al massimo le sue risorse.

Per Christian il mondo delle api è così affascinante che, continua a spiegare, non si tratta solamente di esercitare una professione, ma bisogna avere un profondo rispetto: “Si instaura un legame con gli animali che ti danno da vivere, ma chiedono la tua vita intera per loro. Nei momenti importanti del loro ciclo naturale devi esserci”. Nella quotidianità del suo mestiere Christian spiega che utilizza lo strumento del fumo per non schiacciare nessuna ape, cerca di avvicinarsi a loro, prestando attenzione ai loro ritmi. I mesi dove c’è la necessità di una presenza giornaliera per la cura delle api iniziano a marzo, quando le api riprendono la loro attività a pieno ritmo dopo averla ridotta da novembre a gennaio.

Un alveare, racconta Christian, può contenere dalle diecimila alle quindicimila api, all’inizio, fino ad arrivare anche a settantamila api. C’è un’unica ape regina e i maschi sono presenti solo da aprile ad agosto e sono pochissimi, al massimo seimila esemplari. Anche la riproduzione di questi animali è davvero affascinante e richiede delle conoscenze avanzate per poterla comprendere. Una curiosità che ci ha svelato Christian è che i fuchi, i maschi delle api, sono figli solo dell’ape regina, hanno unicamente metà del corredo cromosomico.

Sentendolo parlare, ci si rende conto di quanto poco conosciamo alcuni processi così comuni e all’apparenza semplici. Per questo motivo Christian spesso va anche nelle scuole e partecipa a diverse manifestazioni sul territorio, per diffondere anche ciò che c’è dietro ad un prodotto così facile da trovare, come il miele. E perché è importante, anche in questo caso, la consapevolezza di cosa si acquista e da chi.

Christian produce diverse tipologie di miele: acacia, millefiori, castagno e rododendro. Per fare quest’ultimo opera ciò che si definisce il nomadismo delle api e le conduce fino a 1.700 m di altitudine.

In attesa di vederlo nei vari mercatini presenti tutto l’anno sul territorio tra Telve e la Valsugana, vi consigliamo di dare un’occhiata alla sua pagina Instagram.

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giovedì 21 Novembre 2024