Pessimista vs Ottimista

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Ha una visione pessima del futuro e si aspetta sempre il peggio dalle circostanze.
Guarda le persone in modo ostile scoprendo in esse difetti.
Se gli raccontate i vostri sogni o i vostri progetti, evidenzierà tutti i limiti, gli ostacoli, le difficoltà e gli impedimenti, cercando in tutti i modi di mettervi i bastoni tra le ruote.
È il pessimista. È avaro, invidioso, pigro, abitudinario e vede nero il domani.
Il momento socio-economico attuale è terreno fertile per il suo sviluppo a causa delle difficoltà che si incontrano nell’amministrare il bilancio familiare, cercare un lavoro, veicolare i cambiamenti in atto, gestire l’emotività e affrontare ostacoli e problemi.
La domanda nasce spontanea: “Come si fa a diventare ottimisti?”.
L’ottimismo spinge l’individuo a non considerare gli eventi negativi come permanenti, ma temporanei e a individuare, tra di essi, gli elementi positivi in grado di far mutare la situazione a proprio favore.
L’ottimista non si identifica con il problema e non tende a generalizzare l’esperienza negativa. Di conseguenza non crede che siano le persone ad essere dei fallimenti ma alcune scelte o progetti. Inoltre, non mette in discussione la propria autostima. Osserva, ascolta e impara dagli altri, riuscendo a cogliere nelle relazioni gli elementi utili per migliorare non solo la propria vita ma anche quella altrui.
Diceva Winston Churchill: «Un pessimista vede le difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede le opportunità in ogni difficoltà».

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venerdì 27 Dicembre 2024