Dragon Ball e Messico: la storia di un amore inaspettato

Il famoso meme che avrebbe dato vita alla leggenda, via Reddit

Quando lo scorso primo di marzo Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball, si è spento, la mobilitazione mondiale c’è stata, magari tra le televisioni, o nel web, ma per il Messico la faccenda è stata diversa. Decine e decine di persone si sono radunate nella piazza principale di Città del Messico, Plaza de la Constitucion, per omaggiare il mangaka con un ultimo saluto: tutti avevano la tipica Gi, la divisa che Goku indossa nelle sue avventure, e le mani alte al cielo – a richiamare il gesto che nella serie conferiva al protagonista tutte le energie, appunto da chi aveva le mani alzate, per sferrare l’attacco più forte della serie, la Sfera Genkidama, una massa di energia immensa. L’amore per la serie sembrerebbe essere nato negli anni ’90, quando la tv pubblica messicana proponeva proprio gli episodi di Dragon Ball, qualcuno via social commenta come l’attrazione verso il manga abbia dato modo a molte persone di avvicinarsi alle arti marziali poi, altri hanno dato vita a meme leggendari, che continuano a destare sempre tanti dubbi quando riemergono. Il capostipite di questa categoria è stato un “Goku-Taco”, un locale che vendeva Taco, in un paesino del Messico, che aveva come mascotte proprio Goku. Da qui il web, sempre più scatenato e più esteso – si parla di una foto di sette anni fa – non ha potuto che seguire, in maniera spontanea. Qualcuno scriveva anni fa che “ogni volta che esce un episodio di Dragon Ball Super (2012-2016 ndr), il Cartello arresta le proprie attività criminali”, e per quanto non ci siano prove fondate, ci sono degli episodi particolari legati alle puntate di questa serie. Il caso più importante era diventato una questione diplomatica: a Ciudad Juarez, chiamata anche Paso del Norte, nello stato di Chiuhuahua, erano state organizzate proiezioni per gli ultimi episodi, con tanto di maxi-schermo e una lista di persone lunghissima – la città conta un milione e mezzo di abitanti. La Toei, responsabile della distribuzione, si era mossa per arrestare il fenomeno, divenuto virale nel 2018, quando gli ultimi episodi erano ormai in procinto di essere pubblicati anche in Messico, con tanto di intervento dell’ambasciatore giapponese. Nemmeno la diplomazia è bastata: il sindaco di Ciudad Juarez è riuscito a convincere la Toei a organizzare delle proiezioni, con 15 mila persone registrate all’ultimo evento. Più dei nipponici stessi, che hanno dato via a tantissimi manga, e ai seguenti anime, forse solo i messicani riescono a reggere il confronto in una gara che li vedrebbe contendersi la franchigia di chi è più appassionato alla serie: per quanto sembri assurdo, alla battuta che “il Cartello ama Dragon Ball”, un fondo di verità doveva pure esserci.

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martedì 22 Ottobre 2024