Giovani e volontariato: Gaia e il FAI Giovani di Trento

Tra le varie facce che compongono il poliedro del volontariato si annovera sicuramente anche l’ambito dell’arte e della cultura. Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano è un ente che si dedica alla salvaguardia del patrimonio culturale e si basa per la sua quasi totalità sul volontariato. Con i suoi Gruppi Giovani, tra cui quello di Trento, il FAI permette alle nuove generazioni di conoscere e far conoscere il proprio territorio sotto una nuova luce.

Passione, divertimento e appartenenza sono le parole che Gaia Gasparini, capo gruppo del FAI Giovani di Trento, utilizza per raccontare l’esperienza di volontariato in questa espressione territoriale e giovanile del Fondo per l’Ambiente Italiano. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarla e farle qualche domanda sull’esperienza.

Gaia, sono diversi anni che sei volontaria del Fondo per l’Ambiente Italiano, ci puoi spiegare i motivi che ti spingono a fare volontariato in questa realtà?

Fare volontariato nel FAI permette di scoprire, comprendere e conoscere il territorio in cui si vive e di farlo in maniera approfondita. Ricordiamo spesso una frase della fondatrice del FAI, Giulia Maria Crespi: “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce”, pertanto dopo che si conosce il territorio, si è portati a volerlo proteggere e salvaguardare, oltre che a voler trasmettere questa conoscenza ad altri. Trattandosi il FAI di un ente molto ampio e diffuso su tutto il territorio italiano, permette di provare anche un senso di appartenenza a qualcosa di grande, a cui ci si sente di contribuire nelle mission di promozione di cultura e conoscenza, oltre che di tutela dei beni e del paesaggio.

Occupi la mansione di capo gruppo del FAI Giovani di Trento. Ci puoi raccontare qualcosa di questo gruppo, di cosa offre a chi vi partecipa e di come funzionano le vostre attività?

Siamo un gruppo molto attivo, teniamo molto al voler creare e organizzare iniziative ed eventi sulla base delle nostre conoscenze e delle nostre capacità, oltre che della nostra creatività. E, non da poco, nel farlo ci divertiamo molto. In questo modo il volontariato diventa anche coinvolgente. Inoltre, il Gruppo Giovani è un gruppo eterogeneo e permette di conoscere persone nuove provenienti da regioni e ambiti diversi. Non ci sono solo persone del territorio, ma anche tanti universitari fuori sede o giovani lavoratori trasferitisi da poco in Trentino. E, in più, abbiamo tutti percorsi di studi e di vita diversi, ad esempio nel gruppo al momento ci sono un ingegnere, uno psicologo, un agricoltore, una giornalista… Ci incontriamo regolarmente per organizzare eventi locali che si svolgono all’incirca una volta al mese. Durante questi incontri si decidono insieme temi e argomenti da affrontare, ci si divide in gruppi per creare il materiale e preparare le visite, oltre che per organizzare i social e la logistica dell’evento.

Le iniziative, dunque, durante l’anno sono tante e diverse tra loro. Cosa ti porti a casa dopo ogni esperienza con il FAI Giovani?

Sicuramente molta soddisfazione nel vedere realizzato un evento che prima era solo su carta e poi si concretizza; a ciò si affianca la contentezza nel vedere che il pubblico di visitatori apprezza quel che è stato creato. Mi porto a casa anche il divertimento della partecipazione agli eventi, che è qualcosa che faccio perché mi piace molto. E poi, per il mio ruolo di capo gruppo, sono contenta quando vedo che i volontari riescono a essere indipendenti, a tirar fuori le proprie capacità, a parlare al pubblico e a coinvolgerlo. Porto con me il veder crescere i volontari nel loro ruolo.

Proprio rispetto ai volontari, cosa ti auguri che loro portino a casa dalle esperienze con il gruppo giovani del FAI?

Mi auguro che crescano personalmente e che vedano di riuscire ad essere sempre più autonomi nel creare un evento o anche solo, per i timidi, riuscire a parlare fronte pubblico a una platea di visitatori interessati. Poi mi auguro che anche i volontari si portino a casa quel che mi porto a casa io: soddisfazione, divertimento, arricchimento dal punto di vista culturale e, soprattutto, la sensazione di aver creato qualcosa di bello.

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venerdì 27 Dicembre 2024