Moltiplicazioni 2022: la lotta tra Mozambico e rifiuti urbani, l’esposizione fotografica

Il primo di ottobre è cominciato a Rovereto “Moltiplicazioni”, il Festival delle idee per uno sviluppo sostenibile, che ha portato l’attenzione della zona sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu. Per trattare le tematiche relative ai Goal 1 e 12 – “Sconfiggere la povertà”, “Consumo e produzione responsabili – è sicuramente meritevole di una menzione l’esposizione fotografica “Mozambico: la sfida della gestione dei rifiuti urbani” a cura di CAM Mozambico e MLAL Trentino Onlus, con degli scatti del progetto Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (GRSU) a Beira. Il programma è cominciato nel 2016 con lo scopo di supportare la municipalità, incrementando il coinvolgimento del settore privato, migliorando le pratiche della popolazione e potenziando sistemi di raccolta, smaltimento, smaltimento, riciclo e segregazione.

Seguendo il percorso di immagini c’è modo di avere un quadro ben definito di quale sia la situazione di Beira, come quella di altre città nel Mozambico, e del perché sia necessario sensibilizzare a riguardo: montagne di rifiuti, una quantità tanto vasta che – ai nostri occhi abituati all’immondizia occultata, lontana dai centri storici delle città – potrebbe sembrare folle. È tra questi cumuli che vivono i “catadores informais”, i raccoglitori informali, persone che trascorrono la propria esistenza tra rifiuti, cassonetti e camion, nella speranza di trovare del materiale da vendere.

La certezza di imbattersi in qualcosa che potrebbero fruttare del denaro non è comunque garanzia di stabilità economica, si è ben lontani e basta prendere in considerazione le cifre di cui si parla: i materiali vengono attualmente venduti tra i 10MT/Kg – la plastica – e 30MT/Kg – per l’alluminio –, corrispondenti a 15 e 45 centesimi al chilo; ovviamente il proprio sostentamento è dettato solo da quanti centesimi si riescono a racimolare. Il contesto ha ovviamente una forte influenza sull’aspetto sociale, per cui è possibile bambini e ragazzini molto giovani già impegnati nella propria caccia quotidiana.

Il “come” si sia arrivati a questo punto è derivato da un mix di fattori, come la crescita smodata delle grandi città, in concomitanza con una scarsissima diffusione dei servizi di raccolta e smaltimento, assieme a un tasso di capacità gestionale e tecnica molto bassa, ma tra i “principali imputati” c’è anche la globalizzazione dei consumi. Leggendo le didascalie che costellano le foto si può infatti trovare un cartello che recita: “la globalizzazione dei consumi produce significativi danni laddove non è installato un quadro di gestione adeguata dei rifiuti solidi urbani. Le medie e grandi città del Mozambico affrontano una sfida che sembra insuperabile: offrire uno spazio pubblico e sicuro e decoroso ai propri cittadini”.

Se da un lato la globalizzazione sembra essere stata nociva – in contesti come quello di Beira, la componente economica, delle merci – è grazie ad un suo stesso aspetto come l’universalizzazione della conoscenza che possiamo avere uno scambio di idee tale da prendere atto di cosa sta succedendo, per capire che il tema dei RSU è un tasto dolente della società mondiale, ed è meno lontano di quanto si possa pensare.

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giovedì 26 Dicembre 2024