Festival dell’Economia 2022: Elena Bonetti, “Una nuova economia che abbia le donne come motore di crescita”
Tra i tanti nomi che spiccano nell’elenco degli ospiti presenti a Trento per il Festival dell’Economia sono varie le figure impegnate nel mondo della politica, tra cui Elena Bonetti – ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia – impegnata durante la seconda giornata nell’evento “Serve una nuova economia che abbia le donne come motore di crescita”, consistito in un’intervista da parte della giornalista del Financial Times, Amy Kazmin.
Il dialogo tra le due è cominciato dal paradosso che attualmente rappresenta la condizione delle donne italiane quando si parla del rapporto lavoro-famiglia: il Bel Paese è tra gli stati europei con il tasso di natalità tra i più bassi, come è tra le più basse la percentuale di donne impegnate nel mondo del lavoro. La risposta della ministra al quesito relativo ha posto le radici di questo delicato argomento nel modello che sarebbe stato seguito negli anni, per il quale la donna doveva scegliere tra la vita professionale o l’essere una madre: “Dal momento in cui a una donna si toglie la prospettiva di poter investire sulla propria vita, sia nella famiglia che nel lavoro, l’effetto è un rimbalzo. Questo rimbalzo ha portato ad avere poca partecipazione delle donne nel mondo del lavoro e un tasso di natalità basso”.
La misura varata dal governo per rispondere a questo problema è stato il Family Act, già divenuto legge e definito come la chiave di volta in questo contesto. Il tasso delle nascite e quello di impiego sarebbero direttamente collegati: “Si cercherà di investire allo stesso tempo sia sul lavoro femminile che sulla natalità, dando prospettive concrete alle donne, che non saranno le sole a beneficiarne, ne beneficerà anche l’economia”.
È stato discusso anche un hot topic dell’ultimo periodo, ovvero l’attribuzione automatica del solo cognome del padre a un figlio. La pratica – contenuta nell’articolo 262 del Codice Civile – è stata definita dalla Corte Costituzionale come frutto di un retaggio patriarcale. Questa situazione è stata portata come esempio per indicare come anche distinzioni di questo genere siano state complici nel condurre la società a un modello, definito dalla ministra, “non funzionale, poiché le pari opportunità devono andare di pari passo con il tema familiare”.
È stato poi annunciato un bando, per l’anno 2022, da 50 milioni di euro che dovrebbe andare a favorire le lavoratrici al ritorno dalla maternità, dando così un segno della forte necessità di continuità nella carriera di una donna, nel pieno spirito della Legge 32/2022.
Nelle battute conclusive dell’incontro è stata sollevata una domanda da Amy Kazmin, legata alle vicende personali e professionali della Bonetti, che riguarda però generalmente tutte le donne “in carriera”, ovvero la scelta tra famiglia e lavoro. Il messaggio della ministra è stato rivolto a tutte le donne che devono vivere un momento simile: “Osate progetti grandi, non bisogna cedere alla tentazione di scegliere tra i modelli imposti. I sogni devono poter incontrare la concretezza per essere trasformati in progetti di vita e questo non può essere lasciato al coraggio delle singole ragazze, che devono osare sogni grandi. Abbiamo bisogno dei loro sogni per fare grandi passi, altrimenti restiamo fermi. A noi tocca far sì che questi sogni non siano sogni individuali, ma che diventino parte di un progetto collettivo. Io ‘la domanda’ me la sono fatta e devo dire che purtroppo tante donne hanno dovuto chiederselo o è stato imposto loro di farlo, privandoci così di una parte della nostra libertà. Come donne in politica dobbiamo farci carico del fatto che non accada”.
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venerdì 3 Gennaio 2025