Vasco Rossi alla Trentino Music Arena: un sogno da 120.000 cuori

E poi ritorna Vasco. Dopo più di due anni di pandemia, di distanziamento. Di facili giudizi e forse poche opinioni. Torna a Trento, di fronte a quasi 120.000 persone, alla Trentino Music Arena. Torna con uno show da brividi, 29 canzoni in scaletta e una gran voglia di raccontare, a modo suo e come ha sempre fatto, un mondo che mai come ora non appare quel mondo migliore che si può persino credere che possa esistere.

Finalmente, questa la parola cardine della serata. Una parola dal sentore catartico di liberazione che coniuga la grande voglia di musica e la vittoria contro l’astinenza da quella socialità che è tornata a sbocciare, per i fan di Vasco e forse per l’intera Trento, dopo più di mille giorni di digiuno.

Si parte con XI comandamento, per scaldare i motori e ricordare a tutti che a volte “all’ignoranza conviene arrendersi”, mentre il prosieguo è un climax ascendente di vecchi e nuovi successi che sembrano dirci che alle volte è bene provare a trovare Un senso anche a la Pioggia alla domenica. Uno splendido interludio apre la strada al secondo blocco di brani, da C‘è chi dice no Gli spari sopra, con il momento cardine della serata che non poteva non toccare la triste attualità a cui è doveroso urlare in faccia un reboante “Fuck the war!”, e la lapidaria certezza che “dove c’è la musica non c’è la guerra”.

E nel corso dello show la musica è stata la padrona indiscussa tra le pareti montuose della Valle dell’Adige, mai forse così vibrante e gremita.

Stupendo, Rewind, Siamo Qui e un azzeccato ricamo di vecchi e nuovi successi spianano la strada ad un gran finale dall’atmosfera intima, quasi unplugged, che vede l’arena stringere i propri cuori – appartenenti a più generazioni, dai giovanissimi ai veterani – sulle note di Toffee, Sally, Siamo Solo Noi, Vita spericolata, Canzone e l’immancabile conclusione con la toccante Albachiara e un coinvolgente spettacolo pirotecnico.

La notte di Trento è proseguita con la magia negli occhi, e nelle vie della città, e quel senso di illogica allegria che solo i grandi portano in dono con la propria arte. “È stata una serata indimenticabile. Vi ho guardati tutti…”, ci confida oggi Vasco dalla sua finestra social. E noi possiamo rispondergli che, ieri, tutti abbiamo ammirato lui con il cuore in mano. Finalmente.

Cultura
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giovedì 26 Dicembre 2024