Non chiamateli “zombie”

Quando si sente pronunciare la parola “zombi” (o meglio ancora zombie, all’inglese), il pensiero va subito a quei cadaveri ambulanti che da diversi anni a questa parte infestano la cinematografia, soprattutto statunitense. Il caso più eclatante? Sicuramente The Walking Dead, fumetto diventato talmente celebre da aver generato una serie televisiva altrettanto seguita e acclamata. Le scene della serie – così come quelle di svariati film post apocalittici – sono arcinote all’immaginario collettivo: morti viventi che trascinano quel che resta delle loro membra verso chi invece è ancora integro, solitamente con fare violento e aggressivo.

Bene: niente di più distante dalla vera origine della parola “zombi”. Si tratta infatti di un termine di origine haitiana (a sua volta proveniente dal bantu nzumbe) legato alla tradizione religiosa vudù. Secondo alcune interpretazioni, proverrebbe dal nome di un dio-serpente dell’Africa occidentale, associato alla rianimazione di cadaveri nei riti vudù; secondo altre, invece, si potrebbe tradurre con “fantasma”. In ogni caso, si va ben oltre alla semplice idea di “morto vivente” dalla pelle disfatta e gli occhi infossati.

L’antica religione del vudù interpreta il mondo secondo l’azione di una grande moltitudine di spiriti, con i quali è possibile interagire tramite i riti magici dei sacerdoti. Nel vudù caraibico, i sacerdoti sono chiamati ungan e le sacerdotesse mambo: sono i medium che interpretano i messaggi degli spiriti, servendosene per diversi scopi (soprattutto legati alla cura).

Se però sono mossi da mire egoiste, i sacerdoti vengono chiamati bokor, il cui rito centrale è proprio la creazione di zombi. Secondo il folclore haitiano, i bokor sarebbero in grado di catturare una parte dell’anima e di detenerla in una piccola fiasca, producendo nella vittima uno stato di letargia simile alla morte. Le doti magiche dei sacerdoti riuscirebbero poi – anche a distanza di anni dalla sepoltura – a resuscitare la vittima, restituendo quanto basta della sua anima per farne uno schiavo.

Qui risiede la differenza più rilevante con le credenze occidentali: le popolazioni haitiane non hanno paura della presenza degli zombi. Hanno paura di diventare zombi. Un timore talmente radicato e profondo che la famiglia Duvalier (il cui regime dittatoriale durò fino agli anni Ottanta) instaurò un vero e proprio clima di terrore alimentando la superstizione delle pratiche dei bokor.

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martedì 3 Dicembre 2024