Priyanka Ravanelli e il suo violino che la porta in giro per il mondo
Priyanka Ravanelli è una giovane violinista ed insegnante di violino: a soli trentun anni, dopo essersi diplomata al Conservatorio di Trento ed aver frequentato importanti scuole europee in Belgio ed in Svizzera, la sua splendida passione l’ha portata ad esibirsi nei grandi teatri in giro per il mondo. L’abbiamo incontrata per farci raccontare la sua esperienza.
Quando e come è nata la tua grande passione per la musica?
La mia inclinazione è nata all’incirca quando avevo 7 anni: ho visto e sentito il violino (nessuno sa dove!) ed ho iniziato a chiedere ai miei genitori di portarmi a scuola di musica. La grande passione è arrivata più tardi, soprattutto durante gli anni del Conservatorio di Trento: amavo specialmente condividere con gli altri i momenti musicali.
Raccontaci cosa provi mentre suoni, le tue sensazioni…
La musica è ricca di emozioni, ogni brano è differente ed io cerco sempre di immedesimarmi in quello che suono. Posso provare gioia, tristezza, nostalgia, rabbia, euforia. Mi aiuta molto accostare alla musica un’immagine visiva (un campo di fiori, una tundra desolata) o una storia, un dialogo tra i personaggi.
Oltre a chi la suona, la musica dà molto anche all’ascoltatore…
Ascoltare Musica è una sorta di dialogo: essa porta un messaggio. Dal compositore, attraverso l’esecutore, fino all’ascoltatore che deve riuscire ad accoglierlo e farlo in qualche modo proprio. La musica ha un forte potere, riesce a muovere gli animi e commuovere, esalta e riempie il cuore di meraviglia. Se ciò succede, allora il musicista è riuscito nel proprio intento.
Com’è stato il tuo percorso musicale che ti ha portata fin qui?
Il mio percorso musicale è stato ricco di incontri e di esperienze diversissime tra loro. Ho affrontato (come tanti miei colleghi) grandi sfide e sacrifici, sconfitte e vittorie. Il Conservatoire Royal de Liège, il Conservatorio Superiore di Lugano, la Haute Ecole di Ginevra, poi i concorsi e le audizioni, i concerti e le tournée in orchestra.
In questo momento mi dedico soprattutto a progetti di musica da camera (cioè con pochi strumentisti, al contrario dell’orchestra) e all’insegnamento. Non credo di poter parlare ancora di traguardo, ho ancora mille idee in testa che mi portano ogni giorno a ricercare e a migliorarmi sempre di più.
La Priyanka di oggi cosa vorrebbe dire alla bambina che era, se potesse parlarle?
Ogni situazione, bella e brutta che sia, ha contribuito a farmi diventare ciò che sono e ho sempre cercato di vivere con grande entusiasmo, non cambierei nulla del passato e non ho alcun rimpianto. La Priyanka di oggi sa bene che la bambina che era è sempre stata molto curiosa e per questo non le svelerei nulla: la lascerei affrontare la sua strada per scoprire, da sola e di volta in volta, cosa le riserva il futuro! Una cosa forse vorrei dirle: non credere a chi ti dice che non potrai mai diventare ciò che desideri.
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mercoledì 30 Ottobre 2024