Un passo verso sé stessi
Oggi giorno l’uomo è pervaso da ansie, paure e crisi derivanti dal fatto che la nostra società ci mette nelle condizioni di dover riuscire bene in ciò che facciamo o diciamo, di avere successo, di puntare sempre al meglio; insomma tutte cose a cui gli uomini e le donne potrebbero aspirare, come un sogno da realizzare, ma che spesso vedono come problemi, mete o obiettivi irraggiungibili. Non è una novità sentir parlare già di ragazzi e ragazze in crisi, presi da attacchi di panico perché in ansia per un esame, o perché incapaci di pensare a come costruire il proprio futuro. Detto ciò, credo che questa sensazione di incapacità e ansia sia dovuta anche al fatto che l’uomo ha dimenticato il valore della natura. La natura è la nostra prima madre, ciò che ci ha dato la vita, e che ci circonda. Per quanto male la stiamo trattando, la natura è sempre accessibile; e il tempo per immergersene ed esplorarla esiste. È una questione di scelte; c’è chi sceglie di prendersi del tempo per “assaporare” l’ambiente, c’è invece chi preferisce utilizzare il suo tempo perso nelle tecnologie come il cellulare, ad esempio. Ma esattamente dove si trova un uomo che usa il suo tempo stando su una piattaforma digitale? Si troverà in un luogo dove la persona sta e non è, sarà proiettato in un posto virtuale, inesistente. Ma una volta spento il telefono, tornerà alla realtà, quasi non sentendosi appartenente ad essa. Quasi sicuramente, a lungo andare quest’uomo sarà uno di quelli che troverà maggiore difficoltà nel raggiungere i propri obiettivi, perché rinchiuso in un mondo surreale, tecnologico. Al contrario, immergendosi nella natura, prendendosi il proprio tempo e tornando alla scoperta di ciò che la nostra terra ci ha sempre offerto, si farà senza dubbio un passo verso una vita dai ritmi più sereni e meno affannosi. L’ambiente andrebbe ascoltato e interpretato, perché ognuno di noi possiede la capacità di ascolto e di rispecchiamento. Jiddu Krishnamurti, filosofo apolide di origine indiana, interpretò al meglio questo pensiero nei suoi appunti: «Vedete voi non siete stati educati a stare da soli. Andate mai a fare una camminata per conto vostro? È molto importante uscire da soli, sedersi sotto un albero – da soli, senza nessun libro, senza nessuna compagnia – e osservare una foglia che cade, ascoltare lo scorrere dell’acqua, il canto dei pescatori, osservare il volo di un uccello e i vostri stessi pensieri che si rincorrono nello spazio della mente. Se siete capaci di stare da soli e osservare queste cose, allora scoprite ricchezze che nessun governo può tassare, che nessuna entità umana può corrompere, e che non potranno mai essere distrutte.» Immergersi nella natura quindi, sentirsi vivi e parte di un processo, permette di limitare ansie e paure del domani, per stare nel presente e sentire la forza e la bellezza della scelta, che si rinnova ad ogni attimo. La psicoterapia non servirà all’uomo che sa stare a contatto con la natura e ne assapora la forza, bellezza ed energia.
Scrittori di classe
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giovedì 26 Dicembre 2024