Chi più in alto sale, più a lungo sogna
Questo articolo fa parte del laboratorio Scrittori di classe
Vivo in un piccolo paesino immerso tra grandi e fantastiche montagne. Essere nato e cresciuto qui mi ha insegnato ad amarle e a conoscerle. Amo fare lunghe passeggiate con i miei amici e ogni volta ci piace scoprire luoghi nuovi e raggiungere rifugi sempre diversi.
Dell’andare in montagna amo tutto, dal momento in cui devo preparare lo zaino con l’occorrente al momento in cui mi ritrovo con i miei amici, tutti pronti a partire. Mi piace persino la fatica, quando mi inerpico su un sentiero immerso nel verde di un bosco o nel silenzio della natura. Ma la parte più bella è quando si arriva alla meta. È quando si raggiunge una cima, è quell’attimo in cui ti siedi, sfinito a affaticato, e ti guardi attorno. O meglio: guardi sotto di te. Il panorama che vedi da una vetta è mozzafiato e allora pensi che sia valsa la pena alzarsi presto e fare fatica.
Ogni mattina, quando esco di casa e alzo lo sguardo non posso fare a meno di restare senza fiato per la vista che mi si presenta davanti. Il sole che fa capolino da dietro le montagne e le cime che si stagliano contro il cielo riescono sempre ad emozionarmi, anche se questo è il paradiso che vedo ogni giorno. Non c’è altro posto al mondo in cui vorrei vivere.
Chi non è mai andato in montagna non può capire quello che sto cercando di dire ed è proprio per questo che mi sento di consigliare a tutti di sperimentare questa sensazione almeno una volta. Non dev’essere per forza un percorso difficile, non serve scalare l’Everest per provare queste emozioni. Basta una semplice passeggiata, fatta in solitudine o in compagnia. La montagna è terapeutica, permette di prendersi una pausa dalla frenesia della vita quotidiana e insegna a conoscere sé stessi.
Scrittori di classe
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giovedì 26 Dicembre 2024