La cena degli sconosciuti, come socializzare senza social
La Cena degli sconosciuti è una curiosa iniziativa ideata nel 2002 da un PR milanese per socializzare, trovare nuove amicizie e – perché no? – anche l’amore. Ospitato inizialmente da Milano, Roma, Pavia e Firenze l’evento si è diffuso in tutta Italia, grazie al suo format semplice e immediato, fino a essere poi integrato nel progetto dell’associazione culturale No Profit People Meet Up. «Nascono amori, amicizie, semplici simpatie, chi può dire ciò che ci riserva il futuro; la chiave di tutto sta nello sperimentare, uscire dagli schemi comuni e mettersi a confronto con persone nuove», afferma il PR.
Come funziona
I partecipanti sono equamente divisi al 50% tra uomini e donne, le prenotazioni avvengono solo telefonicamente cercando di equilibrare anche la fascia d’età, la cena dura circa 2 ore e il posto assegnato non può essere cambiato. «La cena si svolge lentamente, protagonista è la comunicazione, non ci sono regole, è sufficiente la buona educazione e la bella presenza in quanto ci si trova a doversi confrontare con perfetti sconosciuti», in attesa che il ghiaccio si rompa e la conversazione si faccia più sciolta e disinibita. Teatro dell’iniziativa sono locali, ristoranti, birrerie che – a fronte di una quota modesta – garantiscono lo sfondo alla riuscita dell’evento e al contempo si autopromuovono.
Socializzare senza social
Se nel 2002 la Cena era un modo per rimuovere le maschere che molti indossavano dietro il nickname delle prime chat, oggi rifugge la pratica imperante del trinceramento dietro un avatar e una tastiera. Ed ecco come i piaceri della tavola ben si sposano al desiderio di uscire dal guscio della solitudine, dell’isolamento e della timidezza e favorire l’incontro e l’interazione con persone nuove, con cui magari intraprendere una relazione sentimentale. Senza grandi pretese («mica pretendo di sposare Tom Cruise», racconta Silvana a La Stampa durante la Cena di Costigliole, nell’astigiano), ma senza neanche sminuirsi («però non voglio neanche accontentarmi, altrimenti tanto vale restare da solo», risponde Luca).
La soluzione fai da te
Vincere la timidezza e nei locali non isolarsi con la propria compagnia: buttatevi nel reale! Fatevi avanti e iniziate una conversazione con uno/a sconosciuto/a, anche nel modo più banale, con gli occhi sempre ad altezza dell’orizzonte delle vostre conquiste.
E di questi tempi è bene non sottovalutare che l’ampliamento della propria rete di pubbliche relazioni può portare anche a nuovi contatti lavorativi.
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